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Appendice

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Gila Monster Classification


The first scientific illustration of a Gila monster
This is the first scientific illustration of a Gila monster. This female specimen was collected in 1855 on the boundary survey after the Mexican-American war.

One of the most important events in the history of the American Southwest was the establishment of the United States-Mexico boundary between 1849 to 1857. As a result of the Mexican-American War (1846-48) and the resultant Treaty of Guadalupe Hidalgo, the 2,000 mile border between the US and Mexico was established. The results of this survey were reported in the three-volume work, Report on the United States and Mexican boundary survey, made under the direction of the secretary of the Interior by William H. Emory, (1857-1859). In addition to establishing this new boundary, the report is also remarkable in its contribution to understanding of the natural history of the area.

In the summer of 1855, camped southwest of Tucson, a survey team was about to get some relief from the oppressive heat.

"Whilst encamped here, heavy storms of wind, hail, and rain, were experienced; the valley where the party lay was so quickly flooded as to endanger all the camp equipage, as well as instruments; tents were blown down, and many articles were carried away by the hurricane. Notwithstanding the inconvenience attending them, the rains were welcome, as they refreshed and cooled the atmosphere, which oftentimes heated to 110° Fahrenheit."
Report of the United States and Mexican Boundary Survey, 1857

These monsoon rains also brought a female Gila monster (drawn in the above lithograph) above ground where it was collected by civilian surveyor Arthur Schott.

"Some strange specimens of natural history were found at this place; amoung them, what is called by the Mexicans "El Scorpion," a large, slothful lizard, in the shape of a miniature alligator, marked with red, black and white belts--a hideous-looking animal."
Report of the United States and Mexican Boundary Survey, 1857

Not recognized at the time as a distinct species, this specimen was misidentified as the previously described Mexican beaded lizard, Heloderma horridum (Wiegmann, 1829). It would be more than 10 years later that Edward Dinker Cope, in 1869, described these animals as a distinct species and called them Heloderma suspectum. Cope gave them the specific name "suspectum" because, at the time, they were suspected to be venomous. Controversy over the question of their venomous nature would continue into the 20th century.

Scientific Classification

Kingdom: Anamalia
Phylum: Chordata
Class: Reptilia
Order: Squamata
Family:Helodermatidae
Genus: Heloderma
Species: H. suspectum

Binomial Name

Heloderma suspectum (Cope, 1869)

Recognized Subspecies

H. s. suspectum, Reticulate Gila monster
H. s. cintum, Banded Gila monster

Comment by WEB author: Classification no longer valid!

Source: https://www.docseward.com/

PROBABLY THE FIRST LEGISLATION TO PROTECT A POI- SONOUS ANIMAL. - "The Act Relating to the Protection of Reptiles, Including the Horned Toad and Gila Monster" is found on Page 3, under Commission Order No. P-6 in the permanent commission order book of the Arizona Game and Fish Commission. It is dated January 12, 1952. It reads as follows:

The gila monster Heloderma suspectum (Cope) and the horned lizard (toad) of the genus Phrynosoma are classified as protected animal species and may be taken only in such a manner as the Commission may prescribe. Neither of the above de- scribed species may be sold, given, offered for sale or exchanged except by written permission of the Commission."

The clause, ". . . taken only in such manner as the Commission may prescribe," refers to the Commission's effort to restrict the taking of the gila monster by all individuals other than those involved in actual research work. The Commission is encountering considerable difficulty in putting this order into effect as far as the zoos and roadside reptile gardens are concerned.

Dr. Herbert A. Stahnke of the State College at Tempe is conducting research using venom of the gila monster and he is the only person to whom a permit for collecting purposes for this reptile has been issued. Roadside zoos have been allowed to keep the specimens they had on hand prior to the legislation and are required to report any changes in numbers listed on their original applications. Up to Oct. 1, 1952, two cases have come up. One resulted in a $25.00 fine and the other is still pending. Mr. Ernest E. Mulch, Acting Director, writes: "Since the act protects the gila monster, that includes the killing of this animal as well as the keeping of it." Mr. Mulch states in "Why protect the gila monster," Ariz. Wildlife Sportsman, 1952, pp. 30-31, that gila monsters have been retailing at from 20 to 40 dollars and that there has been only one fatality recorded from gila monster bite to date and that was in 1930.

Chapman Grant, 1952

GRUMBACH incubatrice (Mod. BSS 420) con delle covate di uova

GRUMBACH incubatrice (Mod. BSS 420) con delle covate di uova

Filogenesi tra Rettili:
il Genere degli Helodermidae ha parentele con la Famiglia degli Anguidae !


Filogenesi tra Rettili

Vidal, S.B. Hedges / C. R. Biologies 328 (2005) 1000 - 1008 (Biblio.36)
Commento dell’autore: Exendin-4 (EXENATIDE) costituisce un elemento nel VELENO dell’Heloderma suspectum    (Biblio.1).

DIABETE MELLITO
Il mostro che aiuta


Da una proteina prodotta da un rettile si produce un antidiabetico naturale

DIABETE MELLITO Il mostro che aiuta

Ali di pipistrello, zampe di rospo, baffi di gatto, denti di serpente e code di lucertola... sono questi i classici ingredienti delle pozioni magiche che si leggono nelle favole, preparate dalle streghe per fare sortilegi. Ma la realtà è spesso più stupefacente della fantasia. Infatti è proprio un grosso lucertolone, lungo un metro e mezzo, che vive nel deserto dell'Arizona, a dare una mano ai ricercatori nel campo del diabete mellito per trovare un nuovo farmaco utile nella terapia di questa diffusissima malattia.

Il nostro eroe si chiama Gita Monster ed a vederlo è proprio orribile, insomma un vero mostro di nome e di fatto. Per saperne di più abbiamo intervistato il prof. Carlo Maria Rotella, docente di endocrinologia dell'Università di Firenze, che è un esperto in questo settore in quanto il suo gruppo di ricerca sta conducendo studi sulla proteina prodotta dal "mostro".

Professore, ci può spiegare che relazione c'è tra il Gila Monster e la terapia del diabete?
Questo lucertolone vive nel deserto e si nutre di piccoli roditori, ma la sua caratteristica è che mangia solo due o tre volte all'anno. Quando deve assimilare il pasto attiva il suo metabolismo, che normalmente è allo stato di riposo, e per far questo produce una piccola proteina che si chiama Extendin-4.
La struttura molecolare di questa proteina è quasi identica (differisce per un solo aminoacido) ad un ormone prodotto normalmente dall'uomo in risposta al pasto, che si chiama GLP-1 e che ha una potente azione antidiabetica naturale. Il GLP-1 viene rapidamente inattivato, quando è in circolo, per cui la sua azione dura una decina di minuti. Al contrario l'Extendin-4 è molto più resistente all'inattivazione, resta in circolo per circa sei ore, ed ha un'azione del tutto uguale al GLP-1 umano; ecco perché l'Extendin-4 può essere proposta come farmaco antidiabetico.

In quali tipi di pazienti diabetici può trovare la sua applicazione questo nuovo farmaco?
Nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 che non riusciamo a tenere in buon controllo con gli antidiabetici orali.
Adesso questi pazienti devono passare alla terapia insulinica, in un prossimo futuro, quando il farmaco avrà finito la sperimentazione clinica, potremo trattarli con la nuova molecola, ritardando o evitando l'utilizzazione dell'insulina.

Questo farmaco può essere somministrato per bocca?
Come tutte le sostanze di natura proteica (peraltro come l'insulina) va iniettato sottocute, ma rispetto all'insulina ha il vantaggio di richiedere solo due somministrazioni al giorno e di non avere bisogno di continue misurazioni della glicemia capillare per aggiustare la dose, come dobbiamo fare in corso di terapia insulinica. La qualità della vita del paziente viene così migliorata significativamente.

A che punto è la sperimentazione e quando è prevedibile l'entrata in commercio?
Siamo già in fase terza (l'ultima prima della richiesta di approvazione), infatti in tutto il mondo sono in corso diversi studi controllati, randomizzati, in doppio cieco contro placebo. Studi cioè molto seri, che sono disegnati per essere conformi alle regole della medicina basata sulle evidenze. Se non ci sono problemi inattesi si può prevedere l'introduzione in commercio tra circa due anni.

Cosa ci può dire degli effetti collaterali del nuovo farmaco?
Poco frequenti, di scarso rilievo, non pericolosi e reversibili. Principalmente nausea, ma i nostri pazienti attualmente trattati con antidiabetici orali sanno che la nausea può essere, anche se raramente, prodotta anche da questi farmaci. Niente di nuovo, quindi.

Buone prospettive dunque per i nostri amici affetti da diabete mellito di tipo 2, ma ricordiamoci che la migliore cura per questa forma di diabete continua ad essere la dieta e l'esercizio fisico costante, e questo continuerà ad essere vero anche dopo l'introduzione del nuovo farmaco.

© Alma Valente       Unicoop Firenze Informatore Ottobre 2004

In arrivo nuovo farmaco antidiabetico

Heloderma suspectum

Il nuovo farmaco antidiabetico è stato ricavato dalla saliva di una delle più grandi lucertole del mondo "Gila Monster" che si trova nel sud ovest degli Stati Uniti. Il farmaco in questione ha da poco ottenuto l'autorizzazione da parte della Food and Drug Admimstration (Fda) statunitense. La Fda ha infatti approvato la nuova molecola, chiamata Exenatide. come cura per ottimizzare il controllo glicemico in pazienti con diabete di tipo 2, che non hanno conseguito un controllo appropriato con due antidiabetici orali di uso comune.

Il nuovo antidiabetico arriverà nelle farmacie degli Stati Uniti entro I'1 giugno 2005 e rappresenta il primo di una nuova classe di farmaci, gli incretinomimetici Nel corso della sperimentazione clinica, Exenatide ha dimostrato di migliorare il controllo glicemico ed è stato provato che svolge questo effetto in modi diversi, tra i quali la stimolazione Ideila secrezione insulinica solo quando la iglicemia è alta ristabilendo l'attività delle cellule I pancreatiche che generano insulina (le cellule beta). La maggior parte dei pazienti che ha preso parte agli studi clinici ha anche mostrato un notevole calo di peso.

"Tutti gli studi condotti fino ad oggi hanno dimostrato come Exenatide produca un vantaggio aggiuntivo rispetto ai farmaci normalmente utilizzati sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo - ha dichiarato Francesco Giorgino, Ordinano di endocrinologia e malattie del metabolismo dell'Università' di Bari - Se aggiunto lai tradizionali farmaci orali, che si rivelano limitati nel controllo della patologia, Exenatide permette di superare il limite e avvicinare alla norma i valori di glicemia e, soprattutto, di emoglobina glicosilata Riproducendo l'azione di un ormone presente nell'organismo, il GLP-1, gli incretinomimetici, inoltre, agiscono sulle cellule beta in maniera totalmente naturale. Al contrario di altri farmaci ha concluso Giorgino - Exenatide garantisce in questo modo una protezione a lungo termine della funzionalita' delle cellule pancreatiche", "Non siamo di fronte a un altro farmaco per il trattamento del diabete, ma ad un diverso farmaco la cui azione non solo di protezione ma anche di rigenerazione delle cellule beta rende potenzialmente reversibile una patologia che si sta diffondendo a macchia d'olio", ha aggiunto Francesco Dotta, direttore dell'Unita' Operativa di diabetologia dell'Università di Siena. La sua azione, ha sottolineato, "segue i processi fisiologici dell'organismo e questo porta tra i vantaggi anche quello di stimolare la produzione di insulina solo se necessario e quindi di controllare piu efficacemente il peso".

© www.clicmedicina.it       anno II - no.17 - 13.05.2005 Pagine Nazionali
Sophie appare nel Film TV: Mary Can Whitch
“Sophie” appare nel Film TV : “Mary Can Whitch”

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